Il mondo del lavoro cambia in fretta e di conseguenza anche le skills richieste dalle organizzazioni. Per capire su quali capacità è utile scommettere è bene conoscere i trend dell’occupazione a livello mondiale.
Secondo l’ultima analisi del World Economic forum (WEF), «The Future of Jobs», i ruoli in più rapida crescita in termini di richieste sono quelli legati a tecnologia, digitalizzazione e sostenibilità.
Dal report del WEF si legge un passo molto importante: “La nostra analisi suggerisce che 69 milioni di posti di lavoro saranno creati e 83 milioni saranno distrutti, il che porterà a una contrazione pari a 14 milioni di posti di lavoro nei prossimi cinque anni”.
Scopriamo, dunque, le competenze trasversali (o soft skills) più ricercate oggi (e nel breve futuro) dalle aziende.
-Pensiero creativo:
Immaginazione, creatività e intuito: il pensiero creativo è una soft skill cruciale perché è in grado di generare innovazione. Purtroppo ancora oggi questa capacità viene sottovalutata da molte organizzazioni. Nel report del WEF si legge, infatti, che soltanto il 46% delle aziende incoraggia il pensiero creativo. Tuttavia l’andamento del mercato ci fornisce tutti i presupposti per immaginare che entro pochi anni le aziende cambieranno rotta su questa linea di pensiero, riconsiderandola maggiormente.
-Alfabetizzazione tecnologica:
L’alfabetizzazione digitale è l’abilità di individuare, comprendere, utilizzare e creare informazioni utilizzando tecnologie informatiche. La difficoltò risiede nel coltivare le conoscenze digital in un’ottica di apprendimento continuo. Un tema vitale per le aziende e per i dipendenti, poiché nel breve futuro le intelligenze artificiali avranno un ruolo chiave all’interno delle organizzazioni e sarà necessario avere in casa il personale in grado di saperle utilizzare e integrare nelle proprie mansioni, con il fine di avere un vantaggio competitivo sul mercato.
-Pensiero analitico:
Viene apprezzato perché spacchetta le idee e le confronta, esplorandone le cause e gli effetti, per poi trovare una soluzione semplice a problemi complessi. Il pensiero analitico, in realtà, si sviluppa a prescindere dalla scuola o dall’università che la persona ha frequentato: la capacità di analizzare in maniera pragmatica un determinato argomento è un’abilità che si affina nel tempo e che si perfeziona soprattutto grazie all’esperienza sul campo. Un sistema articolato come quello di oggi richiede sempre più un modus operandi in grado di andare dritto al punto e per questo le organizzazioni vogliono assumere persone che ragionano in funzione di riduzione dell’entropia. Delle menti organizzate e versatili che operano seguendo il famoso motto che da sempre contraddistingue anche noi di Ambire Società Benefit, ossia “il meglio è nemico del bene”.
-Gentilezza, empatia e ascolto attivo:
La cultura aziendale di Ambire Società Benefit è basata sui seguenti valori: sostenibilità, inclusione, innovazione e gentilezza. Ed è la gentilezza a racchiudere in se tutta una serie di caratteristiche che contraddistinguono il nostro management e il nostro modo di formare quello delle organizzazioni clienti. Il saper ascoltare, la volontà di comprendere le esigenze e i bisogni altrui e l’empatia verso gli altri, sono temi importanti per noi di Ambire. E oggi come mai prima d’ora, in un mondo sempre più digitale, le persone cercano contatti veri e interazioni sincere. L’ascolto attivo è la chiave per far funzionare un team nel suo complesso e per raggiungere gli obiettivi comuni superando, insieme, ogni difficoltà. Queste skills, che si coltivano mantenendo una visione altruistica del mondo, sono sempre più ricercate e sono proprio loro a fare la differenza in ogni campo d’azione: dai rapporti con i colleghi a quelli con i superiori, dai clienti alle partnership aziendali.