Innovazione è uno dei termini più popolari ed utilizzati nel contesto attuale di mercato, ma quale significato ed impatto ha sul mercato del lavoro?
Definire il termine innovazione è sicuramente complesso poiché è un termine che va declinato in diverse accezioni in riferimento ai diversi ambiti a cui può essere associato, tuttavia è del 1934 la lungimirante definizione dell’economista austriaco Joseph Schumpeter che affermò: “ non è imprenditore […] chi compie operazioni economiche, intendendo lucrarne profitto, bensì colui che introduce atti innovativi.” Tale affermazione si inserisce nel dinamismo e nell’evoluzione che caratterizza il cambiamento e che richiede il riuscire a fare qualcosa di nuovo sebbene questo non sia necessariamente legato ad una vera e propria invenzione.
A quasi 90 anni da tale affermazione osservando l’attuale contesto di mercato VUCA (volatile, incerto, complesso, ambiguo) ci rendiamo conto che il binomio innovazione e tecnologia riveste un ruolo fondamentale che non può, tuttavia, prescindere dall’apporto sostanziale fornito dalle persone.
Come possono, dunque, le persone far parte del cambiamento in maniera innovativa?
E’ ormai nota l’affermazione del report “The Future of Jobs 2018” del World Economic Forum per il quale entro 3 anni il 54% della forza lavoro richiederà re e up- skilling, il 42% dei lavori avrà uno shift verso competenze digitali, ci sarà sempre più bisogno di sviluppare le soft skill (innovazione, creatività, negoziazione, resilienza, intelligenza emotiva, leadership) e che entro 5 anni ci sarà la nascita di nuove competenze e mestieri oggi non ancora disponibili. La risposta sta, dunque, sia per le Persone sia per le Organizzazioni, nello sviluppo di competenze trasversali che consentano di facilitare l’innovazione, con impatto concreto non solo sull’innovazione di processi organizzativi, prodotti e servizi, ma anche e soprattutto sulla cultura e sulle soft skills, stimolando processi di miglioramento continuo fondati sulla disruptive innovation, al fine di integrare la Digital Business Strategy e la People Strategy.
Tali competenze chiave sono strettamente legate alla figura dell’Innovation Manager, che gioca un ruolo chiave nei processi di trasformazione ed innovazione settoriale grazie a competenze trasversali legate ad una visione strategica e di contesto volta ad abbattere le barriere ideologiche legate al cambiamento stesso. È, dunque, indispensabile per le Organizzazioni investire su una figura che sappia cogliere gli elementi fondamentali che influenzeranno il nuovo contesto; intuire o scegliere i trend che avranno un impatto determinante sui mercati in cui l’organizzazione opera o potrà operare; inserire l’organizzazione stessa in questa evoluzione e motivarla, così come dovrà fare con il proprio team, a perseguire un obiettivo comune. Una figura a cui non manchino creatività, curiosità ed un orientamento open-minded: caratteristiche basilari per promuovere e stimolare la ricerca di nuove opportunità.